Toniolo, il Diritto Internazionale e la Pace - Pierluigi Consorti

ABSTRACT: Il saggio prende lo spunto dalla proposta avanzata al papa Benedetto XV da Giuseppe Toniolo di costituire a Roma un Istituto di diritto internazionale per la pace analizzandone il profilo giuridico con particolare riferimento al rapporto fra diritto e morale. Nella prima parte considero il peso politico e sociale della Grande Guerra, che il papa definì «inutile strage», sebbene in Italia fosse avvertita come una guerra di indipendenza, avvolta da sentimento patriottico e senso di cristiana sopportazione. Suppongo che la posizione della Santa Sede fosse politicamente influenzata dalla perdita del potere temporale, che nel contesto della comunità internazionale la poneva in una posizione diversa dal passato. L’opposizione italiana alla sua partecipazione alle Convenzioni dell’Aia costrinse il papa a ricorrere a forme di potestas indirecta in temporalibus.


La proposta di Toniolo emerge in questo contesto. Egli voleva consolidare una rete di intellettuali cattolici che sostenessero il papa nella promozione degli ideali cristiani nel campo del diritto, specialmente in quello internazionale. Per Toniolo lo jus gentium doveva essere subordinato all’autorità morale del papa, recuperando così l’idea della subordinazione del diritto all’etica religiosa.
Suppongo che il progetto sia fallito perché contrario alla contemporanea idea laica di diritto internazionale, che nel frattempo si è fatta strada e finalmente consolidata come strumento di pace. Per questa ragione considero la proposta non attuale. Sia per la definitiva caduta di un progetto neoguelfo, sia perché è tramontata l’idea che la base possa essere influenzata da un’élite culturale. La Chiesa, specialmente con papa Francesco, va sempre più caratterizzandosi per un approccio bottom up inverso a quello proposto da Toniolo.

The essay takes its cue from the proposal made by Giuseppe Toniolo to Pope Benedict XV to establish in Rome an Institute of international law for peace. I analyze with particular attention the relationship between law and morality. In the first part I consider the political and social impact of the Great War, which the pope described as "senseless slaughter", although in Italy it was perceived as a war of independence, wrapped in patriotism and sense of Christian forbearance. I assume that the position of the Holy See was politically influenced by the loss of temporal power, which put it in a new position within the context of the international community. The Italian opposition to his participation in the Hague Conventions forced the pope to use his potestas indirecta in temporalibus.
Toniolo proposal arises in that context. He wanted to consolidate a network of Catholic intellectuals supporting the pope in promoting Christian ideals in the field of law, especially in the international law. Toniolo conceived jus gentium subaltern to the moral authority of the Pope, thus recovering the idea of law subordinated to religious ethics.
I suppose that the project failed because it was contrary to the contemporary secular idea of international law, which in the meantime developed and finally has been established as an instrument of peace. For this reason, I consider the proposal outdated. Both for the final fall of the neo-Guelph project, and because the idea that the base can be affected by cultural elite has waned. The Church, especially with Pope Francis, is increasingly characterized by a bottom-up approach, which it is the inverse of the one imagined by Toniolo.

download.pdf

Tags: Giuseppe Toniolo, potestas indirecta in temporalibus, ius gentium, Istituto di diritto internazionale per la pace